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Poesie 
di 
Sandro Da Verscio

 

 

Autoritratto con 17 anni (allora si firmava con il suo vero nome Sandro Muller)

Dopo la sua pubertà Sandro iniziò a scrivere poesie d' amore ed anche drammatiche.

( In lavorazione)............Poesie romantiche della natura.

“Notte di maggio”

 Silenzio !!! –

Dalla valle oscura

saliva un canto solitario,

  un usignolo! –

  Sparpagliate le stelle

davano importanza

al vasto cielo.-

 

  Ecco un suono,

  lontano! – quasi muto,

  suon di campana,

  è notte profonda .

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  

        

 

Monotono canto dei grilli

cullava l’anima vagabonda

del sognatore;

da stella all’ altra stella.

 

Profumo di fiori stanchi

caduti nel sonno.

E lucciole disordinate

illuminavano il sentiero,

imitando il grande cielo stellato.

         Accarezzando con magia

         l’ultima visione

di una notte alata

da sogni infiniti.

 

notte 27 maggio 1967

Sandro da Verscio 
 

“ Un Anima”

 

Incontrarti, vederti,

sentirti e tacere

sotto un velo di sogno

in silenzio.

La gioia di un fiore

Appena sbocciato.

 

Mani polverose,

sole che brucia,

deserto che consuma:

Il tempo – il buio.

 

La notte oscura e profonda

e le stelle che spiano

Il pensiero vagante

d’un sognatore.

 

Se dormir è morte

e morte è sogno

cosa potrò fare

se non sognare ?

 

Oh tempo !

Tempo lontano,

chiuso nella gabbia

in attesa della libertà.

 

Oh !  morte !

morte che inganni la bellezza

ma cieco, dalla polvere

non l’hai guardata;

tutto porta via.

 

Rimane solo un ricordo:

un fiore, un volto,

due stelle,

un’ anima.

 

“UN’ ANIMA”   

Firenze    maggio 1969

Sandro Da Verscio

 

   
 

“ Unirmi con te “

 

Sono solo nello studio,

eppure non lo sono,

un sotto fondo di musica

misteriosa, come il tempo

che si è fermato.

 

da una foto

guardo il tuo volto

di una bellezza incomparabile

di una dolcezza che mi rapisce

e mi porta lontano

sui campi fioriti.

 

Papaveri rossi, cuore che brucia,

desiderio che consuma il tempo,

e margherite bianche,

purificano il mio pensiero.

Fiori azzurri che imitano il cielo

e ricordano i tuoi bei occhi azzurri,

profondi pieni d’ amore,

di comprensione

e di umiltà,

 

 

George Winston, il mio musicista preferito,

Tempo fa quando ancora non ti conoscevo,

ascoltavo dei brani di “ Summer”

sognavo di incontrarti,

immaginavo una donna come te,

 

forse nella notte, nei miei sogni,

ti incontravo,  allora tu

riempivi di gioia

il mio animo solitario.

 

Nulla poteva dissetarmi,

le sorgenti si sono asciugate,

suono di onde del mare

esse ti chiamavano, e tu dov’ eri ?

hai sentito il mio canto ?

desideravo tanto,

di doverti incontrare un giorno.

Gridavo al vento, che ti avrei sempre amata,

nella mia solitudine, piangevo.

 

Lacrime bagnavano il terreno

arido del deserto di solitudine,

ma qualcosa ha germogliato,

era un bellissimo fiore,

un fiore mai visto prima d’ora,

 

 

e

 

eri tu quel fiore,

che hai potuto colmare il mio cuore.

In te vedo la bellezza della natura stessa,

Un eterno Amore, un Angelo,

una Madre, una Madre Divina

la pienezza dell’amore,

sei una parte di me.

Grazie Dio, di questo meraviglioso

dono, di questa anima pura

che si unisce in fusione con me,

e mi porta li dove non ci sono più confini,

per unirmi con te, nel Cosmo Infinito.

               Sandro Elias Da Verscio - notte 19 gennaio  
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